ESSERE AVVOCATI - STUDIOLEGALEVM

STUDIO LEGALE VECCHIO MASOERO
ASSOCIAZIONE TRA AVVOCATI IN TORINO
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IL SENSO DEL PRIMO MAGGIO PER UN AVVOCATO
 
 
Il primo maggio non è una festa è un esercizio di memoria storica. Proteggere e conservare la memoria dei diritti del lavoro e sul lavoro.
 
Per un Avvocato la protezione e la cura dei diritti è l’essenza del suo agire. Se il diritto di difesa è già nella nostra Costituzione sono ancora più importanti le parole che completeranno, tra non molto, il significato di quel diritto: L’avvocato esercita la propria attività professionale in posizione di libertà e di indipendenza.
 
Ogni Avvocato ha culture, sensibilità politiche, storie tra loro anche radicalmente diverse, ma ogni avvocato è capace di offrire queste diversità sul tavolo della Giustizia in piena libertà ed indipendenza. Si tratta non solo di un bene prezioso ma della ragione stessa della Giustizia. Il processo si nutre delle diversità: c’è sempre una tesi ed una antitesi. Al Giudice va il compito della sintesi.  
 
In piena libertà ed indipendenza: sembra facile. Ma non lo è
 
Sono molti quelli che, in nessuna circostanza, guarderanno  mai ad un Avvocato con la stessa sensibilità e partecipazione che riservano  a chi sacrifica  se stesso al servizio degli altri
 
Sono molti quelli che, in nessuna circostanza, guarderanno mai ad un Avvocato  con la stessa ammirazione  che si riconosce   a coloro che  sacrificano se stessi al cospetto di  un ideale, di  una lotta o di una battaglia
 
Sono molti che , in nessuna circostanza, guarderanno mai ad un Avvocato così come raccontano  la dedizione di coloro che si preoccupano e soffrono per gli altri cercando di alleviarne i dolori e le sofferenze
 
Noi difendiamo emarginati, reietti, ladri, spacciatori, corruttori, imprenditori senza scrupoli, stupratori, pentiti, donne dalla scarpe rosse, donne morte di botte dentro le mura delle case, operai schiacciati da una pressa, terroristi neri o rossi che considerano le persone vuoti a perdere, evasori, furbi e furbetti.
 
Noi difendiamo le persone per bene, coloro che hanno subito ingiustizie, i lavoratori sfruttati, le imprese che concorrono al benessere della nazione, i deboli ed i forti.
 
Senza differenze: in piena libertà ed indipendenza
 
Il prezzo da pagare non è di poco conto.
 
Forse perché “difendere” si pensa essere assonante con “complicità” ed alcuni, certo troppi, credono che l’avvocato sia solo il compare del suo assistito. E se non lo credono, peggio: l’Avvocato è una “puttana” che vende futuro e fumo a chiunque lo chieda. Fino al punto di dire  che “è meglio un topo in bocca ad un gatto che un cristiano in mano ad un avvocato.”
 
 
Ma noi difendiamo anche costoro: in piena libertà ed indipendenza
 
Altre volte qualcuno ha pagato con il sangue
 
Ironia della sorte si chiamava Croce ed una mattina ha indossato la toga per difendere chi, poi, l’avrebbe ammazzato. La teneva sulle spalle, ma la conservava nel cuore: in piena libertà ed indipendenza
 
 
Il senso del primo maggio per un avvocato non è la festa, ma la memoria della sua libertà ed indipendenza.
 
Il senso del primo maggio per un avvocato è, oggi, ancora più grave: sarà chiamato a raccogliere tutta la sua libertà e indipendenza, stringerla a sé e guardare lontano.  Osservare il dramma che si consumerà oltre le parole del nulla, vedere le diseguaglianze che sommergeranno la vita, saper distinguere gli orrori che arriveranno dalle opportunità.  Scopriremo che abbiamo lasciato un mare solo apparentemente limpido (per alcuni), per averne un altro dove tutta la melma ed i veleni, già arenate nei fondali, galleggeranno sulla superficie. Scopriremo che non è andato tutto bene e che nemmeno prima andava tutto bene.
 
Dovremo navigare in direzione ostinata e contraria ed avremo nuovi diritti per i quali combattere
 
Ma non sarà difficile perché  abbiamo sempre saputo  che l’alternativa tra resa e indifferenza non è ipotizzabile. La resa è vigliaccheria: fuggire e poi puntare il dito. Un comodo “j’accuse” che rassicura la coscienza . L’indifferenza è schierarsi: appartenere, nell’omogeneità del pensiero, alla realtà, relegando l’episodio a disavventura se non ad incidente di percorso. La scelta sarà semplice: continuare urlando nel silenzio. Consapevoli che il coraggio non avrà vita se non per il breve istante dell’urlo che lo illumina.
 
Allora non sarà difficile continuare in direzione ostinata e contraria
 
 
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